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giovedì 10 settembre 2015

Una persona che aiuta una persona

UNA PERSONA CHE AIUTA UNA PERSONA
Attenzione – Tempo – Rispetto
Di Adelaide Tartaglia

(Tratto da QUI E ORA – Periodico di informazione, aggiornamento professionale e confronto per i counselor e gli operatori della relazione d’aiuto – n.5/2009 - Edito da Aspic Counseling e cultura napoli ed avellino)

Non è un intervento standard ma una persona che aiuta un’altra persona.
Perché ci sia cura è necessario predisporre lo spazio, l’accoglienza e il riconoscimento.
E tutto questo a partire da sé, per poi ampliarsi ed espandersi verso l’altro.
Occuparsi di se stessi, prendersi cura di sé è la caratteristica della formazione al counseling che si basa sull’ascolto di sé come requisito per poi esprimere all’altro:
attenzione – tempo – rispetto

Cura di sé è un concetto strettamente interconnesso al socratico “conosci te stesso”, inteso come recupero della centralità della persona, della sua libertà di scelta, dei suoi desideri, delle sue emozioni.

E così la cura di sé diventa prendersi cura dell’altro, avere a cuore il suo benessere.
E se il benessere dell’uomo passa attraverso le sue relazioni e le interazioni che egli è in grado di creare con i suoi simili, allora, senza cadere nell’atavico dilemma (corredo genetico e/o influenza ambientale?) possiamo dire che l’essere nel mondo, l’esperire, ha un peso sulla maturazione del “sistema” uomo ch permette e favorisce lo sviluppo delle sue potenzialità.
L’esperienza di counseling è una relazione in cui è possibile condividere i sentimenti attraverso l’essere presenti l’uno all’altro in maniera autentica, senza “fondersi” e “confondersi” col suo sentire, mantenendo un distacco emotivo al fine di permettere lo sciogliersi del gelido dolore.
Il vissuto emotivo è inquadrato in termini di affermazione della personalità individuale che, come afferma Virginia Satir, “rappresenta il meglio di quello che potevamo fare” ed è proprio con una poesia di questa grande terapeuta della famiglia, che è un modello per tutti quelli che vogliono avvicinarsi alla relazione d’aiuto, che concludo questa mia brevissima riflessione “notturna”.

CONNESSIONE CON IL SE’ E CON GLI ALTRI
Di Virginia Satir

Permetti a te stesso di diventare
intimamente connesso con tutte le tue parti.
Così libero, da avere delle opportunità
e da usare queste opportunità
liberamente e creativamente.
Da sapere che qualsiasi cosa
sia appartenuta al passato,
era il meglio che potevamo fare,
perchè rappresentava il meglio che conoscevamo.
Rappresentava il meglio della nostra consapevolezza.
Nel momento in cui ci muoviamo verso un sapere maggiore,
un essere più coscienti,
allora diventiamo anche
più connessi con noi stessi.

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